giovedì 31 gennaio 2013

Terza divisione femminile: OLIMPIA - NEMBRO

Questa è la cronaca di una sera da incubo: e meno male che era anche la mia prima trasferta (trasferta...si fa per dire, da Via San Bernardino a Borgo Palazzo, e un viaggio da tregenda in mezzo a una appena accennata foschia...) al seguito delle “Genio girls”.
Già, solo Genio in quanto il buon 2° ha saltato la partita, e allora spazio allo starting six che tanto bene ha fatto e si inizia.
Ma sin dalle prime battute si capisce che “non c'è trippa per gatti”: il libero -Elena- tiene fede al suo numero e il 90 fa paura e mette i brrrrr...ividi, più di ansia che di freddo; il 3 numero perfetto Eleonora si spolmona e fa gli straordinari, correndo in lungo e in largo (egregio signor Fornoni, al più presto per elargire uno stipendio da prestazioni straordinarie alla Scotti) spalleggiata dalla Capitana (al secolo Michela Dal Pont) che più volte richiama e incoraggia le compagne.
Ma il primo set è da dimenticare e il 25-18 dice tutto...

Silenzio tombale alla ripresa del gioco, che sembra leggermente migliorato, ma forse sono le rossoblù dell'Olimpia che si sono “sedute” un tantino, forse convinte di essere superiori, in ciò ben guidate da un “santone” del volley orobico come Euro Beretta (e qui ringrazio Flavio e Luciano, ovvero l'Enciclopedia Universale della Pallavolo Bergamasca: le loro segnalazioni giungono sempre utili).
Ah, la partita? E chi si ricorda? Pure la penna a sfera non scriveva più, così non mi riesce di inventarmi azioni tutto sommato nella norma. Non si vede una buona pallavolo, in compenso si continua a vedere la sagra degli errori tra ricezione e difesa, il Genio mette in campo la Ambra; al centro la Yousra fa quello che può, mentre Eleonora e Michela sono le più generose. A un certo punto (si gioca senza libero) si intravede qualcosa di buono e le “red girls” hanno anche due palle set, ma sul 24-22 torna a spegnersi la luce e l'Olimpia ne approfitta per chiudere 27-25.

Terzo set, poco cambia, le nostre sembra che ai piedi abbiano scarponi in ferro battuto, il punteggio a favore delle cittadine assume contorni da tortura e il Genio decide di togliere quelle che hanno maggior temperamento: che si arrangino le altre, pare che sia il messaggio.
Ma è come sparare sulla Croce Rossa: le “Olimpiche” non si commuovono e nel giro di pochi minuti vincono anche il terzo set per 25-12.

Questa sera avrei voluto scrivere di qualche scambio interessante, di appoggi belli a vedere e di regie strabilianti...Invece mi tocca scrivere di una squadra che pare aver perso la gioia di giocare e l'entusiasmo delle prime partite. Ma coraggio ragazze: ricordate che la pallavolo è pur sempre un gioco e che vincere e perdere fa parte del gioco. Importante è esultare per un punto fatto (è l'essenza dello sport) e non  abbattersi per uno subito. Poi, riguardo ad alcune lacune tecnico-tattiche, saprà certo il buon Genio trovare le giuste soluzioni; ma in ciò deve essere aiutato dal mitico Andrea, uno che di entusiasmo ne ha da vendere e lo sa trasmettere, e che di volley se ne intende. Torna Remondi! E non farci andare a “Chi l'ha visto”, anche perchè da cercare -ora- sono il bel gioco, l'allegria, e -perchè no...?- una bella, convincente e salutare vittoria da 3 punti, magari a iniziare già dalla prossima partita che sarà in casa alla Palestra di San Faustino, contro il CG Boccaleone alle ore 21.00.