giovedì 21 marzo 2013

3° div. F / I: Oro Volley Nembro - New Argon Volley

Dopo una pausa di due turni, ricomincio con una cronaca “non cronaca”, nel senso che la partita dell'altra sera tra le “rosse” e il San Paolo d'Argon (l'Argonese) non merita una cronaca, ma solo puntualizzare ed evidenziare una situazione che quest'anno si è riproposta più volte, non solo tra una partita e l'altra, ma anche durante una stessa partita.
Ma cosa è successo?  Intanto sarebbe più giusto chiedere “cosa non è successo?”. E poi fare presente a chi di dovere che il campo di pallavolo non è un palcoscenico di Zelig!
Ma la faccio breve, e vado al sodo, partendo dal primo set che ha visto il Nembro vincere facile per 25-11. E sin qui niente di male, anzi: finalmente si è vista una squadra in continuità con le ultime vittoriose prestazioni.
Ma è nel secondo set che va in scena (sì, in scena, come a teatro...) la farsa del volley: l'Argonese diventa una squadra di Argonaute, e le extraterrestri di San Paolo d'Argon diventano insuperabili per una squadra che improvvisamente smette di giocare, si dimentica di essere superiore di qualche posizione e di molti punti, chiude da qualche parte la voglia e l'impegno, butta via la chiave e commette errori su errori, anche imbarazzanti. E se gli errori li commettono anche le migliori, è segno che qualcosa non va.

Vada per molte assenze che suggerisce al sempre più buon (ma davvero però) Genio di far giocare Barbara Dal Pont come regista titolare e Eleonora Scotti di banda; vada per l'attenuante dell'ancora fresco infortunio della Michela che però ha giocato nelle ultime due partite; vada per qualche distrazione... Ma quando anche la centrale (Yousra) sbaglia sotto rete, quando Eleonora attacca e centra più volte la rete (certo non sempre per colpa sua, ma un concorso c'è comunque...), quando la capitana in battuta indirizza la palla nei 3 metri
della propria metà campo, quando la Ambra si fa murare e anziché tentare la difesa si prende la palla in mano (!) regalando il punto (era il set ball) alle avversarie...Ci siamo capiti?
Questo nel secondo set, e non che il terzo sia stato migliore: ironia della sorte, persino la Elena ha fatto un punto in bagher, ma la fortuna aiuta gli audaci, non chi si siede aspettando che i palloni arrivino per caso. E se poi aggiungiamo le amnesie della Giulia, il quadro è completo. E non ci si lamenti del fatto che il mister riprenda una giocatrice piuttosto che altre: i rimbrotti e i rimproveri del Donadoni sono giustificati dal fatto che egli conta molto su determinate giocatrici, e tali rimproveri sono a fin di bene verso di esse, non costituiscono una sorta di “tiro al bersaglio” contro l'una a favore dell'altra, anzi: Giulia -più volte ripresa anche in altre partite- sa che se si sforza al massimo può fare belle cose. Lo stesso per coloro che -
soprattutto ieri sera- si sono arrese quasi subito quando è venuta meno la concentrazione e la partita è diventata un Everest da scalare. Ma è in questi frangenti che si vede il carattere, e quando c'è la squadra risponde bene; quando manca, ognuna dimentica che l'obiettivo da porsi è quello di migliorare,  non solo partita dopo partita, e non solo nel corso di una singola gara, ma anche in prospettiva futura, dato che solo l'impegno e il sacrificio verso le compagne permette -stagione dopo stagione- di aumentare la qualità. Aldilà
delle scelte individuali, la consapevolezza e la coscienza di saper rendere per quello che si è, deve essere la costante, e la squadra vista più volte quest'anno, sa che può fare meglio e di più, senza se e senza ma, ovvero: senza cullarsi sugli allori, quale che sia l'avversaria e indipendentemente dall'avversaria che ha di fronte.
Ieri sera è sembrato che tutte abbiano dimenticato come -nelle passate due partite- una di loro sia sceso in campo con un piede solo; come una di loro abbia fatto 33 punti; come una di loro abbia alzato al meglio senza sprecare più di tanto; come una di loro abbia ricevuto e difeso con ordine; come una di loro abbia sopperito a lacune già di suo, con impegno e abnegazione, evidenziando il buono e contribuendo alle ultime due splendide vittorie.
E non è consolante che dopo i disastrosi secondo e terzo set contro l'Argonese (per la cronaca terminati 25-14 e 25-17 per le ospiti) ci sia stato un risveglio e nel quarto set è tornata in campo (sì, perchè dopo lo spettacolo horror del secondo e del terzo, nel quarto si è rivisto giocare a pallavolo...)  -pur tra i soliti alti e bassi- una squadra che ha vinto 25-17 e che al cambio campo del tie-break era sull'8-1 e poi sul 13-1...
E qui lascio a voi immaginare come sia finita...Ma è poi finita! Con tanta fatica! E con tanta ansia per una rimonta che sembrava interminabile...Pure il sottoscritto ha dimenticato il punteggio finale (15-8, 15-9?), ma conta poco: conta tanto, invece, come la partita di ieri sera doveva essere una tranquilla serata di inizio primavera e invece è sembrata una tremenda serata di bufera invernale sulle “rosse”, che ora sono chiamate a terminare un po' meglio la stagione: non ci vuole molto, solo un po' più d'impegno e di attenzione. E
pensare che se si vuole migliorare (vedi: dalla II^ Divisione in su...) bisogna trasmettere a sé stesse e alle compagne la carica, la grinta, la determinazione e la voglia necessarie perchè ogni partita diventi davvero una bella partita, senza se e senza ma. Promesso?